Santa Dorotea di Cappadocia
Vergine e Martire
Giorno di festa: 6 febbraio
Dorotea di Cappadocia è una santa cattolica romana. Si dice che sia nata a Cesarea, in Asia Minore, nell'anno 290, sesto anno del famigerato imperatore Diocleziano (284-305). Era un odiatore cristiano. I genitori di Dorothea, cristiani e negli ambienti diplomatici della capitale, si erano ritirati per precauzione in un angolo remoto dell'impero.
A Cesarea il governatore romano le propose, cosa che lei rifiutò, non volendo rinunciare alla sua fede. Fu poi condannata a morte dal furioso governatore.
La Legenda Aurea racconta che, sulla via della sua esecuzione, Dorotea pronunciò il nome di Gesù, che considerava il suo sposo. Un giovane avvocato di nome Teofilo lo prese in giro e le disse che si sarebbe pentito se avesse avuto fiori e mele dal giardino dello sposo. Dopo la morte di Dorothea, un ragazzino gli portò un cesto pieno di frutta e fiori, anche se era pieno inverno. Con rabbia del governatore, anche lui si pentì e fu decapitato anche lui.
Santa Dorotea è venerata fin dal VII secolo; il suo culto si diffuse alla fine del medioevo, principalmente in Italia e in Germania.
Dorotea era una santa popolare, soprattutto tra le donne in maternità e gli sposi novelli. Nell'arte la si riconosce dal cesto con fiori e frutti e dal suo strumento di tortura, la spada.
Data la data della sua festa, Santa Dorotea porta solitamente la neve, affermazione che spesso si rivela vera.
Incantesimo meteorologico:
"Santa Dorothee di solito porta un taglio."